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Come capire se sei incinta? I primi sintomi della gravidanza

Come capire se sei incinta? I primi sintomi della gravidanza

INDICE:


Questo articolo è stato corretto e revisionato dalla Dottoressa Rosa Orlando

Quali sono i primi sintomi della gravidanza?

Riconoscere i primi sintomi della gravidanza può essere utile per comprendere i cambiamenti che avvengono nel corpo femminile già dalle primissime settimane dopo il concepimento. Sebbene ogni donna sia diversa e non tutte sperimentino gli stessi segnali, esistono alcuni sintomi comuni che possono rappresentare un primo indizio di gravidanza. In molti casi, questi cambiamenti sono legati alle variazioni ormonali che si verificano subito dopo l’impianto dell’embrione nell’utero: ormoni come il progesterone, gli estrogeni e la gonadotropina corionica (hCG) aumentano rapidamente e influenzano numerose funzioni dell’organismo.
I sintomi iniziali possono essere molto simili a quelli che precedono l’arrivo del ciclo mestruale, come stanchezza, tensione al seno o crampi lievi, rendendo talvolta difficile distinguere tra gravidanza e sindrome premestruale. Tuttavia, alcuni segnali diventano via via più specifici, come la nausea mattutina, la maggiore sensibilità agli odori o la comparsa di spotting da impianto. È importante ricordare che la presenza o l’assenza di questi sintomi non è sufficiente a confermare una gravidanza: l’unico modo sicuro per avere una risposta è effettuare un test di gravidanza o rivolgersi a un medico.

Ritardo del ciclo mestruale

Il ritardo del ciclo mestruale rappresenta uno dei primi e più evidenti segnali di una possibile gravidanza. Per molte donne, è proprio l'assenza della mestruazione il motivo che le spinge a fare un test di gravidanza. Tuttavia, non sempre un ritardo è sinonimo di concepimento: lo stress, i cambiamenti nello stile di vita, la perdita o l’aumento di peso, alterazioni ormonali o patologie legate alla tiroide possono influenzare il ciclo mestruale, rendendolo irregolare. Nonostante ciò, quando una donna ha un ciclo tendenzialmente regolare, saltare una mestruazione o notare un ritardo significativo può essere un indizio importante.
Dopo il concepimento, il corpo produce livelli più elevati di progesterone, un ormone essenziale per sostenere l’eventuale gravidanza e impedire il distacco del rivestimento uterino. Questo meccanismo fisiologico è alla base dell’assenza delle mestruazioni, poiché l’endometrio non si sfalda come avverrebbe nel normale ciclo mestruale. In alcuni casi, però, nelle prime settimane possono comparire piccole perdite di sangue, spesso confuse con un ciclo leggero: si tratta dello spotting da impianto, molto diverso da una vera mestruazione.
È importante considerare anche la durata del ritardo. Se il ciclo ritarda di più di una settimana e vi sono altri sintomi tipici della gravidanza, è prudente effettuare un test. I test di gravidanza attuali sono molto sensibili e possono essere eseguiti anche pochi giorni dopo il presunto ritardo, rilevando la presenza dell’ormone hCG nelle urine. In presenza di ritardi ripetuti o irregolarità persistenti, anche in assenza di gravidanza, è comunque consigliato consultare un ginecologo per escludere eventuali disfunzioni ormonali.

Nausea e vomito

La nausea, con o senza vomito, è uno dei sintomi più conosciuti e tipici delle prime settimane di gravidanza. Spesso viene chiamata “nausea mattutina”, ma può manifestarsi in qualunque momento della giornata, non solo al risveglio. Questo disturbo inizia generalmente tra la quinta e la sesta settimana di gestazione e raggiunge il picco intorno alla nona settimana, sebbene alcune donne possano sperimentarlo anche prima o continuare a provarlo durante tutto il primo trimestre.
La causa principale della nausea gravidica è da attribuire all’aumento rapido dell’ormone hCG prodotto dalla placenta in formazione. Anche gli estrogeni, che aumentano significativamente nelle prime settimane, possono contribuire a questo sintomo. Inoltre, una maggiore sensibilità agli odori e una digestione più lenta dovuta all’aumento del progesterone possono peggiorare la sensazione di malessere.
La nausea non è necessariamente un segnale negativo: spesso indica che la gravidanza sta procedendo normalmente. Tuttavia, in alcuni casi, può diventare molto intensa e sfociare nell’iperemesi gravidica, una condizione in cui il vomito è così frequente da causare disidratazione e perdita di peso. In questi casi è fondamentale rivolgersi al medico.
Per alleviare la nausea si possono adottare piccoli accorgimenti, come fare pasti leggeri e frequenti, evitare cibi grassi o difficili da digerire, preferire snack secchi come cracker, e bere bevande calde o tisane allo zenzero. Anche evitare odori forti o ambienti troppo caldi può essere utile. Se la nausea diventa invalidante o impedisce di alimentarsi adeguatamente, è sempre consigliabile parlarne con uno specialista.

Cambiamenti del seno

Uno dei primi cambiamenti fisici che molte donne notano durante una gravidanza riguarda il seno. Già dalla seconda o terza settimana dopo il concepimento, il seno può apparire più gonfio, teso e sensibile. Questo accade a causa dell’intenso cambiamento ormonale, in particolare dell’aumento di estrogeni e progesterone, che stimolano la crescita dei dotti mammari e preparano il seno alla futura produzione di latte.
Un altro cambiamento frequente è l’aumento delle dimensioni del seno, che può diventare più pesante e voluminoso. Alcune donne avvertono anche una sensazione di formicolio o bruciore, mentre altre sperimentano dolore simile a quello premestruale, ma più intenso. Anche l’areola, la zona pigmentata attorno al capezzolo, può scurirsi e diventare più grande. Questo fenomeno si deve alla maggiore produzione di melanina stimolata dagli ormoni della gravidanza.
Durante il primo trimestre possono comparire vene più evidenti sulla superficie del seno, a causa dell’aumento del flusso sanguigno. Talvolta, già nelle prime settimane, possono presentarsi piccole secrezioni trasparenti dai capezzoli, sebbene sia più comune che il colostro compaia solo verso la fine della gravidanza.
I cambiamenti del seno possono creare qualche disagio, ma sono del tutto normali. Per alleviare la sensazione di tensione o dolore, può essere utile indossare reggiseni morbidi e privi di ferretto, scegliere tessuti traspiranti e adeguare la taglia del reggiseno in base alle nuove necessità. Se il dolore diventa molto intenso o compaiono noduli insoliti, è opportuno consultare un ginecologo o un senologo.

Sensibilità agli odori e variazioni del gusto

Durante le prime settimane di gravidanza molte donne notano un cambiamento significativo nella percezione degli odori e dei sapori. Questo sintomo, noto come iperosmia, consiste in un’aumentata sensibilità olfattiva. Odori che prima passavano inosservati possono diventare improvvisamente molto forti o addirittura sgradevoli. L’iperosmia è strettamente legata ai cambiamenti ormonali, in particolare all’aumento degli estrogeni, che influenzano la mucosa nasale e i recettori olfattivi.
La maggiore sensibilità agli odori può contribuire anche alla nausea tipica del primo trimestre: profumi di cibo, detergenti, fumo o profumi possono scatenare un forte senso di malessere. Ogni donna può avere odori scatenanti diversi, e questa sensibilità tende a diminuire con il progredire della gravidanza.
Anche il gusto può cambiare nelle prime settimane. Molte donne sperimentano un sapore metallico in bocca, chiamato disgeusia, causato dall’aumento degli ormoni e dalle variazioni nella saliva. È comune anche sviluppare avversioni verso cibi che prima piacevano o, al contrario, desiderare alimenti specifici. Le voglie in gravidanza, benché spesso trattate come una curiosità, sono un fenomeno reale e legato sia ai cambiamenti ormonali che alle nuove necessità nutrizionali del corpo.
Per affrontare questi sintomi è utile evitare i cibi o gli odori che scatenano nausea, preferire ambienti ben ventilati e mangiare alimenti freschi o dal gusto delicato. Masticare gomme senza zucchero o caramelle alla menta può attenuare il sapore metallico. Di solito questi disturbi regrediscono entro il secondo trimestre, ma se diventano molto limitanti è consigliabile consultare un professionista.

Stanchezza e sonnolenza

La stanchezza intensa e la sonnolenza sono tra i sintomi più comuni nelle prime settimane di gravidanza. Molte donne avvertono un senso di spossatezza insolito, anche se dormono adeguatamente. Questa fatica è principalmente dovuta all’aumento del progesterone, un ormone naturale che favorisce il rilassamento del corpo e che, nelle prime fasi della gravidanza, raggiunge livelli molto elevati. Il progesterone ha un effetto sedativo e può rendere difficile restare sveglie o mantenere la concentrazione durante la giornata.
Un altro fattore che contribuisce alla stanchezza è l’adattamento del corpo alla nuova condizione: il metabolismo aumenta per supportare lo sviluppo dell’embrione, il cuore pompa più sangue e il sistema immunitario si modifica per permettere l’impianto e la crescita del feto. Questi processi richiedono energia e possono causare affaticamento.
La carenza di ferro, o anemia gravidica, può comparire già nelle prime settimane e accentuare la stanchezza. Per questo motivo è importante seguire un’alimentazione equilibrata, ricca di nutrienti essenziali, e, se necessario, assumere integratori prescritti dal medico.
Per gestire la sonnolenza è utile ascoltare il proprio corpo e riposare quando possibile. Anche abitudini come mantenere una buona idratazione, fare pasti leggeri e regolari e praticare una moderata attività fisica possono aiutare a migliorare i livelli di energia. Se la stanchezza diventa debilitante o persistente, è consigliabile parlarne con un medico per escludere condizioni come l’anemia o problemi tiroidei.

Minzione frequente

La necessità di urinare più spesso è un sintomo che può comparire molto presto, già nelle prime settimane dopo il concepimento. Questo fenomeno è causato principalmente dall’aumento dell’hCG, un ormone che stimola maggiore afflusso di sangue ai reni, aumentando la produzione di urina. Inoltre, il progesterone rilassa i muscoli della vescica, rendendo più difficile trattenerla.
Oltre ai cambiamenti ormonali, l’utero comincia lentamente a ingrandirsi per accogliere l’embrione in crescita. Anche se nelle prime settimane l’aumento delle dimensioni è minimo, può comunque esercitare una lieve pressione sulla vescica, contribuendo alla sensazione di dover urinare più spesso.
La minzione frequente può essere fastidiosa, soprattutto durante la notte, quando ci si sveglia più volte per andare in bagno. Tuttavia, si tratta di un sintomo del tutto normale. È importante non ridurre l’assunzione di liquidi nel tentativo di urinare meno, poiché l’idratazione è fondamentale per il benessere della madre e del bambino.
Se la minzione frequente è accompagnata da bruciore, dolore o urgenza improvvisa, potrebbe trattarsi di un’infezione alle vie urinarie, più comune durante la gravidanza. In questi casi è necessario consultare un medico. Per prevenire infezioni e migliorare il comfort, si consiglia di bere regolarmente acqua, evitare bevande irritanti come caffè e tè in eccesso, e non trattenere la pipì per troppo tempo.
Con il progredire della gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre, questo sintomo può tornare più intenso a causa della pressione crescente dell’utero sulla vescica.

Mal di pancia e crampi nelle prime settimane

Molte donne avvertono dolori al basso ventre o crampi simili a quelli mestruali nelle prime settimane di gravidanza. Questi fastidi possono creare preoccupazione, ma nella maggior parte dei casi sono normali e legati ai cambiamenti che avvengono nell’utero. Dopo il concepimento, l’embrione deve impiantarsi nella parete uterina, un processo che può causare sensazioni di tiraggio o piccoli crampi.
Il progesterone, che aumenta rapidamente nelle prime fasi della gravidanza, rilassa la muscolatura liscia, compresa quella dell’utero. Questo può provocare sensazioni di gonfiore, pressione o spasmi. Anche l’aumento del flusso sanguigno all’utero può contribuire a questi fastidi.
I crampi lievi, intermittenti e non accompagnati da perdite abbondanti di sangue sono generalmente considerati fisiologici. Tuttavia, è importante sapere distinguere i sintomi normali da quelli che richiedono attenzione medica. Se il dolore diventa molto forte, costante o si associa a febbre, vertigini o sanguinamenti significativi, potrebbe essere un segnale di un problema come una gravidanza extrauterina o una minaccia d’aborto.
Per alleviare il dolore lieve può essere utile riposare, applicare calore moderato nella zona addominale o fare movimenti dolci come brevi passeggiate. Anche mantenere una buona idratazione e seguire una dieta ricca di fibre può prevenire crampi legati al tratto intestinale, poiché il progesterone rallenta la digestione.
In ogni caso, se il dolore preoccupa o appare insolito, è sempre consigliabile confrontarsi con un professionista.

Spotting

Lo spotting nelle prime settimane è un sintomo relativamente comune e si presenta come leggere perdite di sangue, molto più scarse rispetto a una mestruazione. Spesso si tratta del cosiddetto “spotting da impianto”, che avviene quando l’embrione si annida nella parete dell’utero, provocando una lieve rottura dei capillari. Questo tipo di spotting compare generalmente tra il sesto e il dodicesimo giorno dopo il concepimento e può durare poche ore o un paio di giorni.
Le perdite da impianto sono solitamente di colore rosato o marroncino e non sono accompagnate da dolore intenso. Molte donne le confondono con l’inizio del ciclo, soprattutto se si verificano vicino alla data prevista delle mestruazioni.
Esistono però altre ragioni per cui può verificarsi spotting all’inizio della gravidanza. Gli sbalzi ormonali, in particolare l’aumento del progesterone, possono rendere la cervice più sensibile e soggetta a piccole perdite dopo un rapporto sessuale o un esame ginecologico. Anche infezioni vaginali o irritazioni possono causare lievi sanguinamenti.
È importante monitorare la quantità e il colore delle perdite. Se diventano abbondanti, assumono un colore rosso vivo o sono accompagnate da forti dolori, possono essere un campanello d’allarme e richiedere un controllo medico immediato.
Nella maggior parte dei casi, lo spotting leggero non rappresenta un rischio per la gravidanza. Tuttavia, poiché ogni donna è diversa, è sempre buona norma consultare un ginecologo per valutare la situazione, soprattutto se lo spotting è ricorrente o genera preoccupazione.

Sbalzi d’umore

Gli sbalzi d’umore nelle prime settimane di gravidanza sono molto comuni e spesso paragonabili a quelli che si verificano durante la sindrome premestruale, ma in forma più intensa. Le variazioni emotive sono causate principalmente dai cambiamenti ormonali, in particolare dagli aumenti di estrogeni e progesterone. Questi ormoni influenzano i neurotrasmettitori del cervello legati al benessere, come la serotonina, e possono portare a oscillazioni tra momenti di euforia e momenti di tristezza o irritabilità.
Oltre ai fattori biologici, esistono anche componenti psicologiche. La consapevolezza di essere incinta può generare ansia, preoccupazioni per il futuro, timori legati al cambiamento del proprio corpo o alla responsabilità della maternità. Allo stesso tempo, può portare gioia, entusiasmo e un forte senso di attesa. Questa combinazione di emozioni contrastanti contribuisce agli sbalzi d’umore.
La stanchezza, la nausea e gli altri sintomi fisici possono amplificare la fragilità emotiva, rendendo più difficile gestire le giornate. È importante ricordare che questi cambiamenti sono del tutto normali e temporanei: di solito si attenuano durante il secondo trimestre, quando gli ormoni si stabilizzano.
Per affrontare meglio gli sbalzi d’umore, è utile adottare strategie come dormire a sufficienza, dedicare tempo al relax, praticare attività fisica leggera e parlare apertamente con il partner o con persone di fiducia. In alcuni casi può essere utile consultare un professionista, soprattutto se compaiono sintomi persistenti di ansia o depressione. Prendersi cura del benessere emotivo sin dalle prime settimane è fondamentale sia per la futura mamma che per il bambino.


primi sintomi gravidanza


Dopo quanto compaiono i sintomi della gravidanza?

I primi sintomi della gravidanza possono comparire già pochi giorni dopo il concepimento, ma la tempistica varia molto da donna a donna. Ecco una panoramica chiara e completa:

1. Subito dopo il concepimento (5–10 giorni)
Alcuni segnali molto precoci possono comparire già prima del ritardo mestruale:

  • Leggeri crampi o mal di pancia, dovuti all’impianto.
  • Spotting da impianto, piccole perdite rosa/marroni.
  • Aumento della temperatura basale (se monitorata).
Questi sintomi sono dovuti all’impianto dell’embrione, che avviene tra il 6° e il 12° giorno dopo il concepimento.

2. Prima del ritardo del ciclo (7–14 giorni dal concepimento)
In questo periodo iniziano a salire gli ormoni della gravidanza (soprattutto l’hCG). Possono comparire:

  • Stanchezza intensa
  • Sensibilità agli odori
  • Seno teso o più sensibile
  • Sbalzi d’umore
Questi sintomi sono molto simili alla sindrome premestruale e spesso vengono confusi.

3. Dopo il ritardo mestruale (circa 4ª–5ª settimana di gravidanza)
È in questo momento che i sintomi diventano più tipici:

  • Nausea e vomito, spesso mattutini
  • Minzione frequente
  • Maggiore fame o avversioni per alcuni cibi
  • Aumento di volume del seno
  • Stanchezza marcata
Questi segnali si intensificano man mano che i livelli di hCG continuano a salire.

4. Sintomi più intensi nelle settimane 6–8

È la fase in cui la maggior parte delle donne percepisce chiaramente la gravidanza:

  • Nausea più forte
  • Cambiamenti emotivi pronunciati
  • Seno più gonfio
  • Gonfiore addominale
  • Necessità di urinare spesso

Quali esami e test confermano una gravidanza?

Per confermare con certezza una gravidanza esistono test ed esami specifici, alcuni dei quali puoi fare da sola a casa, mentre altri vengono effettuati da un medico o in laboratorio.

1. Test di gravidanza sulle urine (test domestico)
È il metodo più comune e semplice.

Come funziona?
  • Rileva nelle urine l’ormone hCG (gonadotropina corionica umana), prodotto dopo l’impianto dell’embrione.
Quando è affidabile?
  • Dal primo giorno di ritardo: sensibilità molto alta
  • Alcuni test “early” possono essere positivi già 10–12 giorni dopo il concepimento, ma il risultato può non essere ancora sicuro.
Vantaggi?
  • Comodo, rapido
  • Attendibile se usato correttamente
Limiti?
  • Troppo presto = possibile falso negativo
  • L’assunzione eccessiva di liquidi può diluire l’urina
Ecco i test di gravidanza più affidabili in vendita in farmacia:

  1. Mq Perfect Test di Gravidanza 
  2. Chicco Analysis Test di Gravidanza 
  3. Clearblue Test di Gravidanza Rilevazione Precoce 
  4. Clearblue Test di Gravidanza con Indicatore delle Settimane 

2. Esame del sangue: Beta hCG quantitativo
È il test più preciso e precoce.

Come funziona?
  • Misura esattamente la quantità di beta hCG, permettendo non solo di confermare la gravidanza, ma anche di valutarne l’evoluzione.
Quando è affidabile?
  • Può confermare una gravidanza già 8–9 giorni dopo l’ovulazione
  • Sicurissimo dal giorno del ritardo
Vantaggi?
  • Altissima precisione
  • Utile per monitorare l’andamento della gravidanza iniziale
  • Indispensabile in caso di sospette complicazioni

3. Ecografia transvaginale

Non è il primo metodo per confermare una gravidanza, ma serve per visualizzare il sacco gestazionale.


Quando è efficace?
  • Da 5 settimane di gravidanza circa (1 settimana dopo il ritardo)
  • Da 6 settimane spesso si vede anche il battito cardiaco
A cosa serve?
  • Confermare che la gravidanza sia in utero (escludendo quindi una gravidanza extrauterina)
  • Valutare se procede correttamente

4. Esami secondari (meno usati per la conferma)

Dosaggio del progesterone
  • Può supportare la diagnosi nelle prime settimane, ma non conferma da solo una gravidanza.
Test di gravidanza eseguito in laboratorio
  • È identico ai test urinari domestici, ma eseguito con maggiore precisione.

Quando fare il test di gravidanza

Il momento giusto per fare il test di gravidanza dipende dal tipo di test e dalla tempistica dell’ovulazione e dell’impianto. Ecco una guida chiara e completa per evitare falsi negativi.

1. Dal primo giorno di ritardo del ciclo (scelta ideale)
  • È il momento più affidabile per i test urinari.
  • L’hCG è generalmente abbastanza alta da dare un risultato sicuro.
  • Riduce molto la possibilità di falsi negativi.
Se hai un ciclo regolare, fai il test il giorno dopo il ritardo.

2. 10–12 giorni dopo il concepimento (con test molto sensibili)
Alcuni test “early detection” possono rilevare l’hCG già prima del ritardo.
Tuttavia:
  • Non sono sempre affidabili.
  • È facile ottenere falsi negativi perché l’impianto può avvenire più tardi.
Questa opzione va bene solo se hai bisogno di una risposta molto presto, ma meglio confermare poi con un nuovo test al ritardo.

3. 14 giorni dopo l’ovulazione (se segui il ciclo con lh test, temperatura basale, ecc.)

  • Se sai con precisione quando ovuli, il test è più attendibile 14 giorni dopo.
  • È equivalente al primo giorno di ritardo per un ciclo di 28 giorni.

4. Test del sangue (beta hCG): anche 8–9 giorni dopo l’ovulazione
Il beta hCG quantitativo è molto più sensibile del test urinario.
Può risultare positivo prima del ritardo,ma è comunque consigliato ripeterlo a distanza di 48 ore per verificare l’aumento corretto dell’hCG.

  • Consigli utili per non sbagliare il risultato
  • Usa la prima urina del mattino (più concentrata).
  • Evita di bere troppo prima del test.
  • Se il test è negativo ma il ciclo non arriva, ripetilo dopo 2–3 giorni.
  • In caso di dubbi o sintomi, puoi sempre fare un test del sangue.

Domande frequenti sui primi sintomi della gravidanza


1. I primi sintomi possono variare da donna a donna?
Sì, assolutamente.
I sintomi delle primissime settimane sono molto variabili perché dipendono dalla risposta individuale agli ormoni (hCG, progesterone, estrogeni).
Alcune donne percepiscono segnali già prima del ritardo, come tensione al seno o stanchezza, mentre altre notano cambiamenti solo dopo diverse settimane.
I fattori che influenzano la variabilità includono:

  • sensibilità personale agli ormoni
  • irregolarità del ciclo
  • presenza di sintomi simili alla sindrome premestruale
  • prime o successive gravidanze (nelle seconde la donna spesso riconosce prima i segnali)

2. È normale non avere sintomi nelle prime settimane?
Sì, è assolutamente normale.
Molte donne non avvertono nulla fino alla 5ª–6ª settimana, quando i livelli di hCG iniziano a salire più velocemente.
Anche gravidanze completamente normali e sane possono iniziare senza:

  • nausea
  • stanchezza
  • sensibilità del seno
  • crampi o spotting
Ogni corpo reagisce in modo diverso: alcune donne hanno sintomi molto precoci, altre hanno sintomi quasi impercettibili o addirittura nessuno.

3. Quali sintomi richiedono un controllo medico?
La maggior parte dei sintomi precoci sono normali, ma alcuni segnali meritano attenzione, soprattutto nelle prime settimane:
Contatta un medico o vai in pronto soccorso se hai:

  • dolore forte e persistente al basso ventre
  • sanguinamento abbondante o coaguli
  • intenso dolore a un lato dell’addome
  • giramenti di testa o svenimenti
  • febbre alta
  • vomito continuo che impedisce di mangiare o bere
  • dolore alle spalle associato a dolore addominale (può indicare problemi più seri)
Questi sintomi non indicano necessariamente un problema, ma vanno valutati per escludere complicazioni come:

  1. gravidanza extrauterina
  2. minaccia d’aborto
  3. infezioni
  4. disidratazione da vomito eccessivo
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