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Come smettere di mangiare le unghie
Questo articolo è stato corretto e revisionato dal Dottor Carmine Pezzullo

Come smettere di mangiare le unghie?

Mangiarsi le unghie è un brutto vizio che molti conoscono anche come onicofagia ed è da considerarsi un vero e proprio disturbo compulsivo, che può cambiare per intensità e gravità di persona in persona. Solitamente è un gesto inconscio che si compie come conseguenza di uno stato di nervosismo, noia o stress, ed è spesso dovuto a un problema psicologico più o meno importante.

Fa parte, infatti, di quei disturbi afferenti al controllo degli impulsi e si palesa spesso durante l’infanzia e l’adolescenza.

Le cause dell’onicofagia

Per capire come smettere di mangiarsi le unghie è importante individuare le cause che portano a tale gesto, che sono da ricercare in diversi fattori che, come anticipato, possono essere di matrice psicologica, ambientale o biologica. Parliamo di:

  • Emulazione: quando sono i più piccoli a mangiarsi le unghie, spesso è una semplice imitazione del gesto compiuto dai genitori.
  • Autolesionismo: alcuni disturbi psicologici possono portare a onicofagia, generalmente come una sorta di aggressione nei propri confronti.
  • Stress e ansia: in altri casi dà una sensazione di sollievo e calma apparente e, nel caso dei bambini, può essere correlata anche alla suzione del pollice che calma li tranquillizza in caso di irrequietezza.
  • Noia: soprattutto quando non si hanno le mani occupate in qualche attività, capita che ci si mangi le unghie per noia.

Individuare la causa reale dell’onicofagia può essere difficile e capita che sia necessario risalire all’infanzia per capire quale sia il disturbo che ha dato il via a questa cattiva abitudine.

I rischi dell’onicofagia

L'onicofagia può portare dolore, sanguinamento e arrossamento del letto ungueale, oltre a danneggiare la cuticola dell'unghia. Se quest’ultima viene staccata in maniera errata, ci si predispone a infezioni batteriche o virali (come l’onicomicosi) e si rischia di portare microrganismi e batteri nel cavo orale (con rischio stomatite).

L'onicofagia può anche causare lesioni gengivali, usurare gli incisivi, fino a portare a una cattiva occlusione dei denti anteriori. Inoltre, quando è presente un'infezione da Herpes simplex a livello labiale, si potrebbe sviluppare il giradito erpetico sul dito morso.

Infine, l'ingestione dei residui ungueali può causare anche disturbi all’apparato digerente.

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I metodi per smettere di mangiarsi le unghie

C’è chi riesce nell’impresa di smettere con la semplice forza di volontà, in alcuni casi anche semplicemente perché coscienti del fatto che ci si predispone a infezioni oppure per prendersi cura dell’aspetto delle proprie mani.

In altri casi, è necessario trattare il disturbo sotto il punto di vista psicologico, con diverse metodologie:

  • Autocoscienza: bisogna individuare quali siano i momenti nei quali ci si mangia le unghie, capendo quali sono le situazioni lo si fa più spesso e cercare un’attività che sostituisca questo gesto e che tenga le mani occupate.
  • Esercizi di autocontrollo: un esercizio utile è quello di portare un dito verso la bocca e fermarlo a pochi centimetri dai denti, per poi allontanarlo e ripetere il movimento diverse volte, portandolo sempre più vicino alla bocca. Si può anche arrivare a mettere l’unghia tra i denti per alcuni minuti, chiaramente, senza morderla.

Ci sono anche dei metodi più pratici, quali:

  • Sostituire le unghie una gomma da masticare (senza esagerare), una caramella o una radice di liquirizia, che possono dare manforte nel diminuire la tensione.
  • Ricoprire le unghie con quelle finte o eseguire una ricostruzione.

Una delle soluzioni può essere l'applicazione di uno smalto dal sapore amaro: in genere ci si rifà al composto chimico noto come denatonio benzoato, il cui gusto spiacevole ricorderà di fermarsi quando si portano le dita alla bocca.

Nel caso dei piccoli, è possibile indossare un pigiama integrale, che copre anche le unghie dei piedi mentre, in linea generale, è bene mantenere le unghie tagliate e curate, senza lasciare gli angoli e le cuticole sporgenti. Prendersi cura delle mani è infatti molto benefico in questo senso: oltre che avere un aspetto curato (le mani sono un po’ lo specchio di chi siamo), aiuta a ridurre l'onicofagia, così come iniziare a eseguire una costante attività fisica, che aiuta ad allentare rabbia e tensione, al pari delle tecniche di gestione dello stress.

Quando l’onicofagia è più grave, la cura deve passare per il trattamento dei fattori emotivi che portano al gesto.

Se vuoi approfondire l’argomento o hai qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

  • 16/ 06/ 2022
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