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Quali problemi causa l'ipertiroidismo?
Questo articolo è stato corretto e revisionato dal Dottor Carmine Pezzullo

Quali problemi causa l'ipertiroidismo?

Gli ormoni tiroidei sono deputati alla regolazione di diverse e importanti funzioni del corpo umano, tra cui rientrano anche la respirazione, il battito cardiaco, la regolazione della temperatura corporea, oltre che il benessere del sistema nervoso centrale e la crescita in generale.

Se la tiroide produce troppi ormoni tiroidei si parla di ipertiroidismo, una condizione con la quale la maggior parte dei pazienti riesce a convivere serenamente, a patto che sia curato e monitorato nella giusta maniera. Risulta essere più comune nel sesso femminile e tende a presentarsi nei membri della stessa famiglia.

I disturbi e le problematiche legate all’ipertiroidismo

L'eccesso di ormoni tiroidei porta a una serie di conseguenze sul metabolismo, potendo causare una repentina perdita di peso, oltre che alterare il battito cardiaco, generando spesso sudorazione ingiustificata e nervosismo. Il tutto accade sempre perché la tiroide regola diversi aspetti afferenti al metabolismo tramite gli ormoni che produce.

In generale, l’ipertiroidismo causa un incremento del consumo di ossigeno e della produzione metabolica di calore. Gli ormoni prodotti dalla tiroide, infatti, vengono definiti anche termogenici e, se da un lato, quando vi è una carenza (ipotiroidismo), si potrebbe soffrire di sovrappeso patologico, un eccesso può portare a un quadro clinico piuttosto vario. Oltre ai sintomi descritti in precedenza, i disturbi sono spesso legati all'aumentata attività metabolica: la pelle, per esempio, si presenta calda per l’aumento del flusso ematico e per la vasodilatazione periferica, con la quale l’organismo prova a dissipare il calore in eccesso.

L'ipertiroidismo è spesso associato a gozzo, ovvero a un visibile aumento di volume e peso della tiroide, oltre a generare un incremento del catabolismo proteico e portare a debolezza muscolare, oltre che indebolire anche i capelli, rientrando, a volte, tra le cause di alopecia.

Come anticipato, si tratta di una condizione che può alterare il sistema nervoso centrale, portando a nervosismo, agitazione e insonnia, oltre che, nei casi più gravi, psicosi, e anche l’apparato cardiovascolare. Si nota un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) e della forza di contrazione del cuore e, in alcuni casi, ipertensione, spesso legata a ipertrofia del ventricolo sinistro.

Altri sintomi meno gravi dell'ipertiroidismo sono: mestruazioni irregolari, infertilità, calo della libido, comparsa di congiuntivite, pelle sottile e predisposizione per la comparsa di edema, soprattutto nell’area attorno agli occhi, accompagnata spesso dalla protrusione dei bulbi oculari.

È possibile curare l’ipertiroidismo?

La cura dell'ipertiroidismo è legata a doppio filo alla causa d'origine.

In alcuni casi, può rendersi necessario l'intervento chirurgico con asportazione parziale o totale del corpo ghiandolare (tiroidectomia) o l’adozione della terapia con iodio marcato, che punta a eliminare le cellule tiroidee anomale. La cura farmacologica viene generalmente articolata sull’assunzione di medicinali tireostatici, capaci di ridurre le dosi di ormoni tiroidei presenti nel corpo, bloccando la sintesi ormonale.

Andando per ordine, vediamo che le possibili terapie in caso di ipertiroidismo sono:

  • Assunzione di farmaci anti-tiroidei: note come tionamidi, parliamo di dispositivi medici capaci di ridurre la sintesi degli ormoni tiroidei. Agiscono, nello specifico, impedendo la trasformazione dello ioduro in circolo nel corpo, in iodio libero, che l’organismo usa per la produzione degli ormoni tiroidei. In tal maniera si può agire sull’intensità dei sintomi dell’ipertiroidismo, tra le sei e le dodici settimane dall'inizio della terapia che, di norma, va avanti per almeno un anno. Sebbene, in alcuni casi, il disturbo riesce a essere curato anche in maniera definitiva, raccomandiamo cautela nell’assunzione di questi farmaci, in quanto possono arrecare disturbi epatici e al midollo osseo.
  • Beta-bloccanti: sono medicinali spesso assunti per curare l'ipertensione e che possono alleviare i sintomi cardiaci dell’ipertiroidismo, regolando la frequenza cardiaca. I beta-bloccanti possono avere alcuni effetti collaterali, come la spossatezza, avere mani e piedi freddi e ridurre la qualità del riposo.
  • Iodio radioattivo: si tratta di un vero e proprio tipo di radioterapia adoperato per trattare gran parte delle tipologie di ipertiroidismo. La quantità di radioattività dello iodio somministrato è sicura, in quanto molto bassa e viene, infatti, somministrata per via orale. In questo modo, lo iodio radioattivo viene assorbito in maniera selettiva dalla tiroide e porta a una diminuzione della produzione di ormoni tiroidei, oltre che anche della grandezza della ghiandola. Si nota una riduzione dei sintomi in circa tre-sei mesi di terapia e, aspetto molto importante, è bene monitorarne l’andamento, in quanto c’è il rischio che le quantità di ormoni tiroidei si riducano anche troppo, causando ipotiroidismo.
  • Chirurgia: l'intervento chirurgico si rende necessario quando le altre cure sarebbero non efficaci o dannose da mettere in atto, come nel caso di gravidanza o in presenza di un grande gozzo. L'intervento chirurgico consta della asportazione totale o parziale della tiroide. Si tratta di una operazione delicata, il cui rischio è quello di danneggiare le ghiandole paratiroidee, che sono essenziali per regolare i livelli di calcio nel corpo, oltre che di danneggiare le corde vocali. In genere, dopo l’intervento, sarà necessario assumere per ormone tiroidei sintetici per il resto della vita.

Se vuoi approfondire l’argomento o hai qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

  • 07/ 03/ 2023
  • Categoria: Salute
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