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Parliamo di Alzheimer

Questo articolo è stato corretto e revisionato dal Dottor Carmine Pezzullo


Morbo di Alzheimer, di cosa si tratta?


Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa, progressiva e irreversibile, che interessa il cervello e provoca un graduale declino delle capacità di memoria, di riflettere e di ragionamento.

Sintomi

Tra i sintomi più comuni di questa patologia c’è la perdita di memoria, come il dimenticare informazioni apprese da poco tempo. Può capitare che si dimentichino date o eventi importanti, fino ad arrivare a porre la stessa domanda diverse volte e aver bisogno di un sempre maggiore numero di strumenti di ausilio alla memoria (segnandosi le informazioni su carta) o del sostegno dei membri della famiglia per cose che in precedenza si gestiva da soli.

Non è ritenuto come un normale sintomo dell’avanzare del tempo, anche se il fattore di rischio noto ai più è proprio l’invecchiamento, e la gran parte degli individui colpiti dal morbo di Alzheimer hanno più di 65 anni.

Ad ogni modo, il morbo di Alzheimer non è solo un disturbo della vecchiaia. Un malato di Alzheimer su venti riscontra un’insorgenza precoce del morbo, che si può manifestare quando l’individuo si trova tra i quaranta e i sessant’anni.

Stadi della malattia

Rientra tra quei disturbi definiti progressivi, e i sintomi di demenza a esso correlati peggiorano gradualmente in un determinato numero di anni che varia a seconda dei casi. Nelle sue fasi iniziali, la perdita di memoria è lieve mentre, in fase avanzata, si perde la capacità di portare avanti una conversazione e di relazionarsi al proprio ambiente.

Gli esperti hanno diviso la progressione del morbo in sette fasi:

Fase 1: Non viene rilevato nessun sintomo di demenza.

Fase 2: Deterioramento cognitivo molto lieve. Si manifestano i primi sintomi di vuoti di memoria.

Fase 3: Deterioramento cognitivo lieve. Le persone vicino al malato iniziano a notare delle difficoltà di concentrazione o i vuoti di memoria.

Fase 4: Deterioramento cognitivo moderato. Dimenticanza di informazioni apprese di recente e difficoltà a svolgere compiti come il pagamento delle bollette.

Fase 5: Deterioramento cognitivo in stadio intermedio. Si inizia ad aver bisogno di aiuto per le attività quotidiane e c’è un peggioramento delle difficoltà cognitive.

Fase 6: Deterioramento cognitivo in fase media. La necessità di assistenza nello svolgere delle funzioni abitudinali aumenta e si manifestano le prime difficoltà nel distinguere i volti noti e non noti oltre a necessitare supporto per vestirsi o per ricordare la propria storia.

Fase 7: Deterioramento cognitivo in fase avanzata. Il linguaggio, l’autonomia personale e le proprie azioni sono compromesse, come la deambulazione e il controllo sfinterico.

Terapia

Anche se le attuali cure per il morbo di Alzheimer non riescono ancora ad arrestare la sua progressione, riescono, in buona parte dei casi, a rallentare il peggioramento dei sintomi della demenza e a garantire una qualità della vita migliore ai pazienti e a chi se ne prende cura.

Si tratta di farmaci che fanno aumentare il numero di neurotrasmettitori nel cervello. Inoltre, esistono diversi sistemi di supporto e si possono effettuare interventi comportamentali non farmacologici capaci di migliorare la qualità della vita delle persone affette da demenza.

Prevenzione

La ricerca sull’Alzheimer si svolge su base mondiale e non si è mai fermata e punta a trovare modi migliori per trattare il morbo e prevenire la sua insorgenza. Per quel che riguarda la prevenzione gli studi dicono che il 35% dei casi di Alzheimer può essere ridotto agendo su fattori modificabili, cambiando il proprio stile di vita. Nello specifico ci sono sette fattori:

  • il basso livello educativo;
  • l'obesità;
  • il diabete;
  • l'ipertensione;
  • il fumo;
  • la depressione;
  • l'inattività fisica.

La prevenzione può essere primaria e secondaria. La primaria è per agire su gli individui prima della comparsa dei sintomi, mentre la secondaria opera su pazienti altamente a rischio o in cui il processo neurodegenerativo del morbo è già cominciato.

Se desideri approfondire l’argomento oppure porre semplicemente qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

  • 24/ 02/ 2021
  • Categoria: Salute
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