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Miocardite: di cosa si tratta?

Questo articolo è stato corretto e revisionato dal Dottor Carmine Pezzullo

Miocardite: di cosa si tratta?

Quando si parla di miocardite ci si riferisce a un'infiammazione del tessuto muscolare del cuore (miocardio) che, a differenza delle altre cardiopatie, tende ad affliggere più comunemente i giovani.

È un disturbo che può avere un decorso privo di sintomi, che va via senza conseguenze, ma in alcuni casi può manifestarsi nella sua forma grave e mettere a repentaglio la vita del paziente. Risulta quindi importante riconoscerla sempre e il prima possibile per intraprendere la terapia diagnostico-terapeutica più adatta.

Ma cerchiamo di capire meglio insieme di cosa stiamo parlando.

Le cause della miocardite

La miocardite è spesso conseguenza di infezioni virali conseguenti all’azione di patogeni come i Citomegalovirus, i virus dell’epatite C, l’Herpes, l’HIV, ma anche Adenovirus e Parvovirus. In tali casi, la miocardite può progredire a causa dell’azione del patogeno che danneggia le cellule muscolari, contestualmente all’intervento delle cellule immunitarie.

Altre cause possono essere ricercate nelle patologie autoimmuni e infiammatorie sistemiche (come il lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide) e l’assunzione di farmaci e droghe, che possono danneggiare direttamente le cellule miocardiche (cocaina e anfetamine), oppure portare a reazioni allergiche (chemioterapici, antibiotici o antipsicotici).

differenza tra cuore sano e cuore malato di miocardite

I sintomi della miocardite

I sintomi della miocardite possono essere molto vari, sia per tipologia che per intensità. Nelle forme leggere, spesso conseguenti a un’infezione virale, si potrebbero palesare una semplice febbre e un po’ di spossatezza. Nelle forme più gravi potrebbe presentarsi, invece, uno scompenso cardiaco in maniera repentina, che porta a fiato corto, pressione bassa, che possono portare rapidamente alla necessità di ricovero in terapia intensiva e, in alcuni casi, all’impianto di sistemi di supporto al circolo sanguigno.

Le aritmie rientrano tra i principali sintomi della malattia, spesso accompagnate da dolore toracico che può far avvertire la sensazione di star avendo un infarto.

La diagnosi della miocardite

La diagnosi viene eseguita con elettrocardiogramma (ECG), misurazione dei biomarcatori cardiaci, diagnostica per immagini del cuore e biopsia del muscolo cardiaco.

In sostanza, viene eseguito un ECG per ricercare evidenze di disturbi cardiaci e si misurano i livelli dei marcatori cardiaci (principi presenti se il cuore ha subito danni) nel sangue. Anche l’ecocardiogramma può evidenziare anomalie negli individui afflitti da miocardite.

Per confermare la presenza di miocardite può essere effettuata una biopsia endomiocardica, prelevando un campione di tessuto dalla parete interna del cuore e analizzandolo: se vi si trovano evidenze di miocardite, il disturbo viene confermato, ma il fatto che un campione di tessuto non presenti segni di miocardite non è condizione sufficiente per escludere la miocardite.

Dopo la diagnosi di miocardite si passa agli esami necessari per scoprirne la causa alla base: in caso di adulti precedentemente sani con miocardite causata da infezione virale, generalmente, questo passaggio non è necessario. L‘ematocrito completo è utile, invece, per analizzare alcuni tipi di globuli bianchi, che si trovano in quantità maggiori nei pazienti con miocardite da ipersensibilità, di solito conseguente a un’allergia a farmaci.

Si esegue il cateterismo cardiaco al fine di escludere una riduzione del flusso ematico al cuore, proprio perché la miocardite, come anticipato, può simulare un infarto e potrebbero rendersi utili altri esami, come quelli per le malattie autoimmuni, infezione da virus di immunodeficienza e altre infezioni.

È interessante sottolineare che in alcuni studi del 2014, è stato verificato che in un periodo di follow-up di 4-5 anni, vi sia stato un tasso del 10,3% di recidiva di Miocardite, è quindi necessario effettuare i controlli indicati dai medici periodicamente per far verificare che il cuore sia in perfetta salute.

Cura della miocardite

Il trattamento dell'eventuale insufficienza cardiaca che può conseguire a miocardite consta dell’assunzione di diuretici e nitrati volti a ridurre i sintomi fino a, nei casi più gravi, l’intervento chirurgico volto a impiantare un dispositivo di assistenza ventricolare sinistra (LVAD) o il trapianto di cuore. Potrebbe essere necessario il trattamento a lungo termine dell’insufficienza cardiaca.

In caso di aritmia, la cura è quella antiaritmica, a volte con l’installazione di un pacemaker se l’aritmia è persistente, mentre potrebbero essere indicati dal medico degli antibiotici o farmaci per trattare le infezioni, nel caso in cui la miocardite fosse di tipo infettivo.

Se il disturbo è causato da un farmaco o da tossine si interrompe, chiaramente, l’assunzione della sostanza alla base del problema e viene indicata una terapia a base di corticosteroidi.


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  • 16/ 05/ 2022
  • Commenti: 1
Commenti: 1
Facchino 26-03-2023 00:07
Mio figlio è entrato in ospedale x miocardite semi influenzale, con troponina 2140,secondo giorno 2716, terzo giorno 916,:quarto giorno 164, quinto giorno 38,e poi dimesso curato con aspirina fa 500, tutti gli esami perfetti compresa di coronegrafia, la domanda è, la miocardite che ha avuto è stata lieve moderata o forte e se c'è possibilità vedi recidiva, curato con seguagor da ,2,5
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