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Curare i disturbi neuroinfiammatori con Glialia

Curare i disturbi neuroinfiammatori con Glialia

INDICE:



Questo articolo è stato corretto e revisionato dal Dottor Carmine Pezzullo

Quali sono i disturbi neuroinfiammatori?

Ci sono diversi disturbi neuroinfiammatori che possono essere associati a diverse condizioni neurologiche. Ecco alcuni esempi:

  • Ictus: Dopo un ictus, può verificarsi un'infiammazione nel tessuto cerebrale circostante, chiamata neuroinfiammazione post-ictus. Questa risposta infiammatoria può contribuire al danno tissutale e può influenzare il recupero dopo un ictus.
  • Ischemie transitorie: Le ischemie transitorie, o mini-ictus, possono scatenare una risposta infiammatoria nel cervello, che può contribuire alla patogenesi di disturbi cerebrovascolari e alla compromissione delle funzioni cognitive.
  • Stati post-traumatici: Dopo un trauma cranico, si può verificare un'infiammazione nel cervello, come parte della risposta del corpo alla lesione. Questo può portare a disturbi neurologici a lungo termine, come la sindrome post-commozione cerebrale.
  • Demenza: In alcuni tipi di demenza, come la malattia di Alzheimer, si verifica un'infiammazione cronica nel cervello, che contribuisce alla progressione della malattia e al deterioramento cognitivo.
  • Parkinson: Anche la malattia di Parkinson è stata associata a processi infiammatori nel cervello. L'infiammazione può contribuire al deterioramento dei neuroni dopaminergici nel cervello, che è caratteristico di questa condizione.

In ciascuno di questi casi, l'infiammazione nel cervello può essere un fattore contribuente al danno tissutale e alla progressione della malattia. La comprensione di questi processi infiammatori può essere cruciale per lo sviluppo di nuove terapie e trattamenti per queste condizioni neurologiche.

In che modo Glialia cura i disturbi neurologici?

Glialia è un farmaco che grazie al Palmitoiletanolamide e alla Luteolina riduce il dolore causato dai disturbi neuroinfiammatori.
Vediamo nel dettaglio come agiscono queste due componenti:

Luteolina e disturbi neurologici

La luteolina è un flavonoide presente in diverse piante, tra cui prezzemolo, sedano, peperoncino e altre verdure. È stata oggetto di interesse nella ricerca scientifica per le sue potenziali proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
Per quanto riguarda il suo ruolo nel ridurre il dolore associato ai disturbi neuroinfiammatori, ci sono alcune evidenze scientifiche che suggeriscono alcuni meccanismi:

  • Attività antinfiammatoria: La luteolina ha dimostrato di avere proprietà antinfiammatorie attraverso diversi meccanismi. Può inibire l'attivazione di alcune vie infiammatorie nel corpo, come la via del NF-kB, che è coinvolta nella produzione di citochine pro-infiammatorie. Ridurre l'infiammazione può contribuire a ridurre il dolore associato a condizioni neuroinfiammatorie.
  • Attività antiossidante: La luteolina agisce anche come un potente antiossidante, aiutando a neutralizzare i radicali liberi che possono danneggiare le cellule del cervello e contribuire alla neuroinfiammazione. Riducendo lo stress ossidativo, può anche ridurre l'infiammazione e il dolore associato.
  • Modulazione della risposta immunitaria: La luteolina può influenzare la risposta immunitaria, aiutando a regolare la produzione di citochine e altri mediatori infiammatori. Questo può contribuire a modulare l'infiammazione nel cervello e ridurre il dolore associato ai disturbi neuroinfiammatori.

Palmitoiletanolamide e disturbi neurologici

La palmitoiletanolamide (PEA) è un composto endogeno che fa parte della classe dei lipidi, noto anche come un'entrambe molecule. È stato studiato per le sue potenziali proprietà antinfiammatorie e analgesiche, e alcuni studi hanno suggerito che potrebbe essere efficace nel ridurre il dolore associato a disturbi neuroinfiammatori. Ecco alcuni dei meccanismi attraverso i quali la PEA potrebbe aiutare a ridurre il dolore in queste condizioni:

  • Attività anti-infiammatoria: La PEA è nota per le sue proprietà antinfiammatorie. Agisce attraverso diversi meccanismi, incluso l'inibizione dell'attività delle cellule gliali, che sono coinvolte nella risposta infiammatoria nel sistema nervoso. Riducendo l'infiammazione, la PEA potrebbe contribuire a ridurre il dolore associato ai disturbi neuroinfiammatori.
  • Modulazione dei recettori del dolore: La PEA è stata suggerita di influenzare i recettori coinvolti nella trasmissione del dolore, come i recettori TRPV1 e i recettori PPAR-α (perossisomi proliferatori attivati dal recettore alfa). Modulando l'attività di questi recettori, la PEA potrebbe influenzare la percezione del dolore e ridurne l'intensità.
  • Riduzione dell'iperattivazione neuronale: Nei disturbi neuroinfiammatori, si verifica spesso un'eccessiva attività neuronale che può contribuire alla sensazione di dolore. La PEA è stata suggerita di avere effetti sul controllo dell'iperattività neuronale, contribuendo così alla riduzione del dolore.
  • Protezione dei neuroni: La PEA può avere anche effetti protettivi sui neuroni, riducendo il danno cellulare e la morte neuronale associati a condizioni neuroinfiammatorie. Questo può aiutare a ridurre la percezione del dolore a lungo termine.
In sintesi, la PEA potrebbe agire su diversi fronti per ridurre il dolore associato ai disturbi neuroinfiammatori, incluso l'abbassamento dell'infiammazione, la modulazione dei recettori del dolore e la protezione dei neuroni. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi clinici per confermare l'efficacia e comprendere appieno i suoi meccanismi d'azione nei disturbi neuroinfiammatori.

Quali sono gli effetti indesiderati di Glialia?

Le informazioni sugli effetti collaterali specifici della palmitoiletanolamide (PEA) e della luteolina sono generalmente limitate, poiché entrambi sono considerati relativamente sicuri quando utilizzati in dosi appropriate. Tuttavia, è importante notare che possono verificarsi reazioni avverse in alcune persone, anche se sono piuttosto rare.
Per la palmitoiletanolamide (PEA), gli effetti collaterali riportati sono generalmente lievi e possono includere:

  • Disturbi gastrointestinali lievi come nausea, vomito, diarrea o disturbi addominali.
  • Reazioni cutanee come prurito o rash cutaneo.
  • Mal di testa o vertigini.
  • Reazioni allergiche in casi estremamente rari.

Per la luteolina, gli effetti collaterali sono anche considerati generalmente lievi e possono includere:

  • Disturbi gastrointestinali lievi come nausea o disturbi addominali.
  • Reazioni allergiche cutanee come prurito o rash cutaneo.
  • Possibile interazione con farmaci o altri composti, specialmente se assunti in dosi elevate.
  • È importante notare che queste informazioni si basano principalmente su studi preliminari e sulla letteratura scientifica disponibile fino al mio ultimo aggiornamento.

Glialia va assunto dopo i pasti?

Prendere integratori a base di palmitoiletanolamide e luteolina dopo i pasti potrebbe essere consigliabile per diversi motivi:

  • Migliore assorbimento: Alcuni nutrienti e composti bioattivi possono essere meglio assorbiti quando vengono assunti insieme ai pasti, poiché il cibo può facilitare il processo di digestione e assorbimento nel tratto gastrointestinale.
  • Minimizzazione dei disturbi gastrointestinali: Assumere integratori insieme ai pasti può aiutare a ridurre il rischio di eventuali disturbi gastrointestinali, come nausea o irritazione, che talvolta possono verificarsi con l'assunzione di determinati integratori a stomaco vuoto.
  • Stabilità del sangue: Assumere integratori dopo i pasti può contribuire a mantenere livelli più stabili di zucchero nel sangue, poiché il cibo può rallentare l'assorbimento dei nutrienti e prevenire picchi glicemici.
  • Maggiore comfort: Prendere gli integratori insieme ai pasti può essere più comodo e facile da ricordare, specialmente se si seguono abitudini alimentari regolari.

Tuttavia, è importante notare che non ci sono regole rigide su quando assumere gli integratori a base di palmitoiletanolamide e luteolina. Alcune persone potrebbero tollerarli bene a stomaco vuoto, mentre altre preferiscono prenderli con i pasti. La scelta dipenderà anche dalle preferenze individuali e dalle eventuali raccomandazioni del medico o del professionista sanitario.

Quali formulazioni di Glialia sono vendibili online?

Glialia è disponibile in 3 formati(e dosaggi), vediamo quali:


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Commenti: 1
matteo 24-06-2024 09:20
ottimo articolo lo sto usando per la sindrome long covid. lo conosco da agosto 2022. ovviamente mj sono dovuto informare io per prenderlo dato che nessun medico lo conosceva. Ho letto gli articoli inizialmente di giornale della dottoressa di stadio. da li ho approfondito leggendo testimonianze e letteratura.
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