Spese di spedizione gratuite per ordini superiori a 59,90€

Come funzionano i vaccini Anticovid? | FarmaciaGaudiana.it

Come funzionano i vaccini Anticovid?
Questo articolo è stato corretto e revisionato dal Dottor Carmine Pezzullo

È passato ormai circa un anno dall’inizio della campagna vaccinale e alcuni di noi ancora non hanno ben chiaro come funzionano i vaccini anticovid e quali sono le differenze tra loro.

Ma andiamo per gradi, analizzando prima la situazione e approfondendo poi la dinamica che porta i vaccini a essere efficaci.

Il Covid 19

La Covid-19 è causata da un virus chiamato SARS-CoV-2, che è comparso per la prima volta alla fine del 2019 e si è diffuso in tutto il mondo. I sintomi si presentano (in media) 4 o 5 giorni dopo aver contratto il virus, ma ci sono diverse persone che non hanno presentato sintomi.

Nella maggior parte dei casi, i sintomi vanno via nel giro di qualche settimana, ma in alcuni casi ci si ammala gravemente e non si è più in grado di respirare autonomamente. Nei casi più gravi, gli organi non riescono a compiere le loro funzioni e portare a morte.

Il tutto dipende dalla età e dal proprio stato di salute: il rischio è maggiore nelle persone con altri problemi di salute, tra cui una malattia cardiaca grave, diabete di tipo 2 o obesità. Anche le persone con un sistema immunitario indebolito per altri motivi potrebbero avere un rischio più alto di sviluppare problemi gravi.

Il virus si trasmette principalmente quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla in prossimità di un'altra persona, attraverso minuscole particelle provenienti dai polmoni e dalle vie respiratorie della persona infetta.

Gli esperti hanno scoperto diverse nuove varianti del virus: alcune sembrano trasmettersi più facilmente del virus originale, ma non sempre causano una forma più grave della malattia.

Vaccini anticovid confronto

L’argomento vaccini è tutt’oggi molto discusso, cerchiamo quindi di capire come agiscono questi vaccini e come si differenziano tra loro.

Partiamo dal presupposto che gli studi clinici su vasta scala accertano che i vaccini siano sicuri ed efficaci nel ridurre le forme di COVID-19 lievi, moderate e gravi. È importante anche ricordare quanto, dopo essersi sottoposti a vaccinazione, è possibile infettare altri senza avere contratto la malattia: è quindi importante continuare a indossare la mascherina e mantienere la distanza di sicurezza.

I vaccini vagliati dai diversi enti mondiali e ritenuti sicuri sono diversi e agiscono anche in maniera differente.

Partiamo da quelli a mRNA, più noti in quanto anche caratterizzati da una percentuale di efficacia maggiore, ovvero Pfizer/BioNTechSpikevax (il vaccino Moderna). Tra i due vaccini vi sono poche differenze: gli additivi in essi presenti sono diversi e se Pfizer è omologato dai 5 anni in su, Moderna lo è solo dai 12. Questo tipo di vaccini dà al corpo (nello specifico ai ribosomi) delle informazioni riguardanti la proteina spike del virus: in questo modo l’organismo riconosce come dannosi e da combattere tutti qeui virus che sono caratterizzati da tale proteina.

Il vaccino Johnson & Johnson è un vaccino a vettore virale ed è indicato nelle persone a partire dai 18 anni di età. Stesso discorso per Astra Zeneca (attualmente denominato Vaxzevria)  e Nuvaxovid (o Novavax) che utilizzano virus attenuati, come i vaccini dell’influenza stagionale.

In totale sono ben 31 i vaccini formulati e di questi solo 10 sono quelli approvati dall’Oms: oltre ai primi citati, ci sono anche il Covavax (nuova formulazione del Novavax), Covidshield (una derivazione del vaccino Astra-Zeneca), Covaxin, Vero Cells e CoronaVac.

Nuovo farmaco anti-covid

L’AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, ha recentemente autorizzato l’uso del molnupiravir, la pillola contro la COVID-19 sviluppata e prodotta dall’azienda farmaceutica MSD (Merck). Il farmaco riesce a interferire con i processi che i virus utilizzano per replicarsi all’interno delle cellule, e dovrà essere somministrato ai pazienti non ricoverati entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi.

MSD aveva affermato che il farmaco consentiva di dimezzare il rischio di ricovero e di morte, ma l’efficacia del molnupiravir si è attestata intorno al 30 per cento e sono in seguito emersi alcuni dubbi sulla sua sicurezza, al punto da complicare il processo di autorizzazione della pillola presso l’Agenzia federale che si occupa di farmaci negli Stati Uniti.

Se vuoi approfondire l’argomento o hai qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

  • 19/ 01/ 2022
  • Categoria: Salute
  • Commenti: 0
Commenti: 0
Nessun commento
Rispondi

La tua email non sarà resa pubblica*