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Mucolitici: a cosa servono e quando prenderli

INDICE:

Questo articolo è stato corretto e revisionato dalla Dottoressa Rosa Orlando

Cosa sono i mucolitici?

I mucolitici sono farmaci utilizzati per favorire l'eliminazione delle secrezioni bronchiali. Queste sostanze agiscono principalmente rompendo e fluidificando il muco presente nelle vie respiratorie, facilitando così la sua espulsione. L'azione principale dei mucolitici consiste nel modificare la struttura chimica del muco, rompendo i legami delle mucoproteine che lo rendono viscoso. Questo processo lo rende più fluido e più facilmente eliminabile, migliorando la funzionalità respiratoria e riducendo il rischio di infezioni. Tra i principi attivi più comuni ci sono l’N-acetilcisteina, la bromexina e la carbocisteina, che agiscono con meccanismi diversi per sciogliere il muco.

A cosa servono i mucolitici?

I mucolitici servono a ridurre la viscosità e la densità del muco presente nelle vie respiratorie, facilitandone l’eliminazione attraverso la tosse o la clearance mucociliare. Questi farmaci sono particolarmente utili nel trattamento di patologie caratterizzate da un’eccessiva produzione di muco denso e difficile da espellere, come bronchite cronica, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), asma bronchiale, fibrosi cistica e bronchiectasie. L’uso dei mucolitici è particolarmente indicato in pazienti con difficoltà nell’espettorazione, contribuendo a liberare le vie aeree e migliorare l’ossigenazione. Tuttavia, è importante assumerli sotto controllo medico, poiché possono avere effetti collaterali come irritazione gastrica, nausea o reazioni allergiche. Inoltre, non vanno utilizzati in caso di tosse secca, poiché l’assenza di secrezioni renderebbe il loro impiego inefficace o controproducente.
Infine, l’associazione dei mucolitici con un’adeguata idratazione e tecniche di fisioterapia respiratoria può potenziarne l’efficacia, facilitando ulteriormente l’eliminazione del muco e migliorando la funzionalità polmonare.

Differenza tra mucolitico e fluidificante

La differenza tra mucolitici e fluidificanti riguarda il meccanismo d'azione con cui aiutano a eliminare il muco dalle vie respiratorie:

  • Mucolitici: agiscono modificando la struttura chimica del muco, rompendo i legami delle mucoproteine che lo rendono denso e viscoso. In questo modo, il muco diventa meno compatto e più facilmente eliminabile con la tosse. Esempi di mucolitici sono N-acetilcisteina, bromexina e carbocisteina.
  • Fluidificanti: aumentano la quantità di acqua presente nel muco, rendendolo più liquido senza alterarne direttamente la composizione chimica. Questo facilita l’espettorazione e la rimozione delle secrezioni. Tra i principali fluidificanti ci sono guaifenesina e soluzione fisiologica per aerosol.
In sintesi, i mucolitici agiscono chimicamente sul muco per renderlo meno viscoso, mentre i fluidificanti ne aumentano la componente acquosa per facilitarne l’eliminazione.


a cosa serve mucolitico


Quando prendere il mucolitico?

Il mucolitico va assunto preferibilmente durante il giorno, poiché fluidifica il muco e ne facilita l’espettorazione, stimolando la tosse. Assumerlo la sera potrebbe causare fastidi notturni dovuti all’aumento della produzione di catarro.
La somministrazione dipende dal tipo di farmaco e dalla patologia da trattare, ma in generale è consigliato:

  • Al mattino o nel primo pomeriggio, per favorire l’eliminazione del muco accumulato durante la notte.
  • Lontano dai pasti o secondo le indicazioni specifiche del medico, per ottimizzare l’efficacia del farmaco.
  • In associazione a un’adeguata idratazione, poiché bere molta acqua aiuta a fluidificare ulteriormente le secrezioni.
  • I mucolitici sono indicati per il trattamento di malattie respiratorie con produzione di muco denso e viscoso, come bronchite, BPCO e fibrosi cistica. Non vanno usati in caso di tosse secca, poiché potrebbero risultare inefficaci o controproducenti.

Qual è il mucolitico più efficace? 

Non esiste un mucolitico universalmente più efficace, poiché l’efficacia dipende dal tipo di patologia, dalla gravità delle secrezioni e dalla risposta individuale al trattamento. Tuttavia, i più utilizzati e considerati efficaci sono:

  • N-acetilcisteina (NAC): uno dei mucolitici più prescritti, agisce rompendo i legami disolfuro delle mucoproteine, riducendo la viscosità del muco. Ha anche un’azione antiossidante e protettiva sulle cellule polmonari. Indicato per bronchite cronica, BPCO e fibrosi cistica.
  • Carbocisteina: modifica la composizione del muco regolando la produzione delle glicoproteine, rendendolo più fluido. È utile nelle patologie respiratorie croniche e otorinolaringoiatriche (sinusiti, otiti).
  • Bromexina: stimola le ghiandole bronchiali a produrre muco più fluido e facilita la clearance mucociliare. È utilizzata in bronchiti acute e croniche.
  • Erdosteina: migliora la fluidità del muco e ha anche un’azione antinfiammatoria. Particolarmente indicata per pazienti con BPCO.
La scelta del mucolitico più adatto dipende dalla patologia e dalle condizioni del paziente. Ecco alcuni dei migliori mucolitici in vendita in farmacia e online:

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